Considerazioni sugli amplificatori

Gli anni 20-40

L’amplificazione audio nasce con il primo triodo inventato da Lee De Forest nel 1905, da questo momento ha inizio lo sviluppo tecnologico dell’elettronica. Nei primi decenni, fino alla fine degli anni ’40, le apparecchiature elettroniche hanno un costo altissimo e vengono sviluppate quasi esclusivamente per il mercato professionale: trasmissioni radio, telefonia, cinema, applicazioni militari.

Proprio le applicazioni militari, con le due guerre mondiali, daranno un fortissimo impulso all’evoluzione della tecnologia delle valvole.

Le prime valvole amplificatrici di segnale come di potenza erano triodi, solo successivamente arriveranno le valvole a riscaldamento indiretto, i tetrodi, i pentodi, ecc..

Proprio con i triodi a riscaldamento diretto sono costruiti i primi amplificatori audio, valvole come le 2A3 sono spesso utilizzate nelle radio o le 300B che sono utilizzate negli amplificatori dei cinema e nei ripetitori telefonici. E’ interessante notare come la 300B non fosse in vendita ma fornita a corredo dei suddetti amplificatori che venivano concessi a noleggio.

Gli anni 50-60

Finita la seconda guerra mondiale si torna alla vita normale e tutta l’industria elettronica si riconverte alla costruzione di apparecchiature di uso civile. Nasce il mercato dell’alta fedeltà e proprio in questo periodo vengono fondate nuove aziende che portano nomi come Leak, McIntosh, Marantz, ecc..

I grandi triodi a riscaldamento diretto vengono immediatamente abbandonati in favore dei più efficienti tetrodi e pentodi.

In questi anni la tecnologia valvolare tocca il massimo assoluto in termini qualitativi, purtroppo tale livello qualitativo non verrà mai più raggiunto. Le valvole di produzione attuale non arrivano minimamente alle prestazioni soniche delle originali dell’epoca.

Il passaggio allo stato solido

Dalla metà circa degli anni ’60 inizia il passaggio alla nuova tecnologia a stato solido e nel giro di pochi anni tutta la produzione valvolare è praticamente scomparsa. Già nel 1969-70 tutte le grandi case hanno a catalogo solo apparecchi a stato solido.

Devo dire che nel periodo dal 1970 al 1978 circa, vengono costruiti amplificatori dal suono molto buono sia dalle case giapponesi che da quelle inglesi, meno gli americani. I vari Kenwood, Sansui, Quad, Radford sono esempi di ottimo suono a stato solido.

La corsa all’incremento della potenza, anni 80

La rovina dello stato solido è stata la ricorsa alla potenza, i costruttori avevano capito che per avere successo si doveva puntare su estetica, alta potenza, basso prezzo. Il suono è un parametro secondario.

Negli anni ’80 e ’90 sono stati costruiti i peggiori amplificatori a stato solido, a parte qualche eccezione.

Il ritorno dei valvolari, anni 90

Forse proprio a causa del cattivo suono degli amplificatori solid state, negli anni ’90 si è assistito al ritorno dei valvolari. Bisogna dire che diversi costruttori esoterici giapponesi hanno sempre costruito amplificatori a valvole per tutti gli anni 70 e 80 ma da noi in occidente nulla si sapeva.

Credo che i migliori amplificatori single ended utilizzanti triodi a riscaldamento diretto siano stati costruiti proprio negli anni 90, sicuramente migliori anche degli originali da cinema tipo Western Electric dell’epoca.

La situazione attuale

Nel mercato HiFi e HiEnd attuale c’è di tutto e il contrario di tutto, sembra non esserci una scuola di pensiero dominante, troviamo single ended, push pull, triodi, pentodi, transistor, mosfet, in classe A, in classe D e chi più ne ha più ne metta.

Accanto ad apparecchi ben concepiti ci sono assolute schifezze senza distinzione alcuna di specifiche, di estetica e di prezzo.

Sulla stato dell’arte attuale dell’amplificazione audio amatoriale tornerò con un articolo più specifico.